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Biohacking: l'ottimizzazione di corpo e mente attraverso la scienza

Aggiornamento: 22 ott 2024

Nel panorama del benessere odierno, il biohacking si configura come una tendenza in forte crescita, catalizzando l'attenzione per il suo potenziale nel migliorare le prestazioni fisiche, cognitive e la salute generale. Ma in cosa consiste esattamente il biohacking? E quali sono i suoi reali benefici e potenziali rischi?



Definizione e principi chiave del biohacking



Il biohacking si può definire come un insieme di strategie e tecniche volte ad "hackerare" il proprio corpo, cercando di portare al massimo le prestazioni del proprio organismo salvaguardandone sempre e comunque la salute. Questo è possibile agendo su più fronti (attività fisica, alimentazione, integrazione, ecc) seguendo approcci scientifici e sperimentali.



 Il biohacking si fonda su:



  •  QUANTIFICAZIONE: monitorare e misurare regolarmente i propri parametri biometrici, come la qualità del sonno, l'attività fisica, la frequenza cardiaca e i livelli di stress, per ottenere una visione oggettiva del proprio stato di salute e individuare aree di miglioramento.



  • SPERIMENTAZIONE: adottare un approccio proattivo e sperimentale, testando diverse strategie e tecniche per individuare quelle che funzionano meglio per il proprio corpo e stile di vita. Non è detto per esempio che un’alimentazione ottimale per un individuo sia tale anche per un altro.



  • PERSONALIZZAZIONE: conseguenza diretta del punto precedente è adattare le strategie di biohacking alle proprie esigenze e caratteristiche individuali, considerando fattori come l'età, il sesso, la genetica e lo stile di vita.



  • SICUREZZA: dare priorità alla sicurezza e alla salute, evitando pratiche con dubbi supporti scientifici o potenzialmente dannose e consultando sempre un professionista qualificato (medico, nutrizionista, chinesiologo, ecc) prima di intraprendere qualsiasi cambiamento significativo.



Benefici potenziali del biohacking



Il biohacking può aiutare a migliorare la forza, la resistenza, l'attenzione, la memoria e la capacità di apprendimento; di fatto si cerca uno sviluppo o un mantenimento delle prestazioni fisiche e cognitive.


Diverse strategie mirano a migliorare la qualità del sonno e a ridurre lo stress. I metodi sono diversi: spaziano dalla creazione di un ambiente ottimale per il riposo alle tecniche di rilassamento. Il risultato è quello di essere più attivi e più energici durante la giornata.


Uno stile di vita sano porta ad un invecchiamento sano; il biohacking mira a ritardare i fisiologici processi legati all’invecchiamento, come la sarcopenia ed il declino cognitivo.



Limiti e potenziali rischi del biohacking



Come sempre, non è tutto oro quel che luccica; alcune innovazioni del biohacking mancano di prove scientifiche, o non ve ne sono a sufficienza (non è detto che il risultato di un singolo studio condotto su 1000 o 10000 individui sia applicabile a tutta la popolazione). È bene poi ricordare che una pratica anche se considerata salutare può diventare dannosa. Prendiamo come esempio l’esercizio fisico: se fatto in modo corretto, con i giusti metodi, carichi e recuperi porta grandi benefici. Per un operaio edile che solleva pesi tutto il giorno sarà più probabile andare incontro a discopatie e tendinopatie, dovute ad uno sforzo fisico eccessivo, ripetuto e prolungato.



 Al di là di queste considerazioni, c’è anche un risvolto che chiude le porte del biohacking a molte persone: i costi. Eh già, perché tutto questo ha inevitabilmente un costo. Integratori, strumenti di controllo e visite sono solo alcune delle spese da sostenere per “hackerare” il proprio corpo.



Infine si deve considerare che un approccio non è universale quando si parla di organismo umano: le diversità del patrimonio genetico, delle abitudini, dei gusti e delle esperienze vissute rendono necessaria una meticolosa personalizzazione dei trattamenti.



Conclusione



Il biohacking rappresenta un approccio promettente per ottimizzare il proprio benessere e raggiungere un controllo maggiore sulla propria salute. Tuttavia, è fondamentale procedere con cautela e consapevolezza, basando le proprie scelte su prove scientifiche concrete e consultando sempre un professionista qualificato per valutare i potenziali benefici e rischi di ogni strategia.


​Il biohacking non è una soluzione miracolosa, ma può essere uno strumento utile per integrare un approccio olistico al benessere, che includa una dieta sana, attività fisica regolare, gestione dello stress e un sonno ristoratore.

 
 
 

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