top of page
Logo Daicoro.png

Dieta Mediterranea: La Vera Storia

Aggiornamento: 29 gen

La definizione di dieta mediterranea risale soltanto al secolo scorso ed è quindi relativamente recente. Tra i popoli antichi non esisteva questo concetto: si mangiava semplicemente ciò che era disponibile, in base alla zona in cui ci si trovava, alla stagionalità ed al ceto sociale di appartenenza. Malgrado la loro eterogeneità, le terre bagnate dal Mediterraneo avevano alcune peculiarità alimentari che le accomunavano: la ricchezza in alimenti di origine vegetale, il pesce, l’olio di oliva ed il limitato consumo di carne.



Si dovrà aspettare la prima metà del XX secolo per avere una prima teorizzazione della dieta mediterranea e dei suoi benefici; il dottor Lorenzo Piroddi (1911-1999) fu il primo a documentare la correlazione tra alimentazione tipica dei paesi mediterranei e ridotta incidenza di alcune patologie, basandosi sulle antiche intuizioni di Ippocrate.



La notorietà internazionale di questo stile alimentare arrivò grazie agli studi del dottor Ancel Keys (1904-2004). Biologo, fisiologo e ideatore della razione K (razione alimentare utilizzata dal 1942 per i soldati del U.S. Army), Keys arrivò in Italia nel 1945 come ricercatore dell’esercito statunitense e si rese immediatamente conto della ridotta incidenza delle patologie cardiovascolari rispetto agli Stati Uniti. Trasferitosi nel Cilento, Keys diede il via negli anni cinquanta al famoso Seven Countries Study, con lo scopo di indagare su una possibile correlazione negativa tra modello dietetico e malattie cardiovascolari; non solo il nesso venne confermato, ma si rivelò particolarmente evidente e lo stesso Keys produsse numerosi testi a riguardo.



Il 16 novembre 2010 l’UNESCO ha accolto la richiesta avanzata da Italia, Spagna, Grecia e Marocco ed ha ufficialmente inserito la dieta mediterranea nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità, definendola come “[…]un insieme di pratiche tradizionali, conoscenze e abilità trasmesse di generazione in generazione e che forniscono un senso di appartenenza e continuità […]” e non soltanto come un semplice ed austero elenco di alimenti.



Un altro aspetto sorprendente della dieta mediterranea, emerso solo negli ultimi anni in virtù dell’attenzione globale rivolta alla tutela dell’ecosistema, riguarda il suo ridotto impatto ambientale. La carbon footprint è l'emissione totale di gas serra misurata in equivalenti di anidride carbonica; il modello mediterraneo oltre ad essere qualitativamente valido sotto il profilo nutrizionale, ha anche un moderato impatto ambientale derivante da una bassa impronta di carbonio.



La concezione moderna di dieta mediterranea è molto più ampia rispetto a quella originale e prende in esame diverse componenti: partendo dalla varietà e qualità degli alimenti anche di origini lontane, si aggiunge la condivisione del cibo con altre persone, per arrivare all’utilizzo di parte dell’energia introdotta per praticare del movimento congruo alla capacità del soggetto.



Possiamo affermare che oggi per dieta mediterranea si intende un vero e proprio stile di vita che abbraccia la quotidianità dell'individuo a 360°.

 
 
 

Comments


bottom of page